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lunedì 16 maggio 2011

L' Accordo Nazionale Quadro e il fascino della trasgressione


Roma 16 maggio 2011 - (SRN) Sapevamo che ci saremmo arrivati. Il bottino era troppo ghiotto per non essere tratto nei momenti di più accesa fame: il cambio turno ‘legittimo’ , previsto nella programmazione settimanale.
Non è l’unica, né certamente l’ultima, ma ha fatto notizia il tripudio di un funzionario, dirigente di un commissariato, che riagganciando il ricevitore telefonico  e rivolgendosi al sindacalista di turno, ha esclamato, con volto quasi trasfigurato nella gloria, ‘lo posso fare!’. Eh, già: si può far tutto, ma proprio tutto. Purchè non sia reato. Compreso fare dei settimanali al punto e croce o  farli a testa in giù oppure coi dadi.
E allora applausi per il funzionario salvo: ‘Possiamo fare dei nostri soldatini ciò che vogliamo, purchè stia in programmazione’, questa in estrema sintesi, la traduzione della pillola di saggezza!
E allora, ben vengano i brandelli di turno in quinta disseminati sul settimanale, ben vengano gli orari di servizio  inventati (come il 22/04 o il 20/fine…) , ben vengano 4 o cinque notti al mese per il personale non turnista…

Carissimi funzionari e dirigenti, siamo dolenti nell’annunciarvi che la programmazione settimanale non è un salvacondotto, non è il vostro canotto di salvataggio, quando, dopo aver spremuto gli uomini per interminabili pattuglioni notturni, dopo aver usurato una decina di pretoriani a turno che vi hanno accompagnato allo stadio per due volte alla settimana,  dopo aver preteso che, nonostante tutto, gli uffici delle divisioni e dei commissariati rimanessero aperti, vi accorgete che le risorse così malamente utilizzate non bastano a garantirvi quell’ennesimo turno sull’autoradio!

Per una volta abbassiamo la maschera: ‘garantirvi’ è il termine giusto, ‘garantirvi’ dalla telefonata del Questore che dà l’ennesima lavata di capo. Quanto sarebbe bello poter usare il termine ‘garantirci’, garantire  ‘noi’, in quanto cittadini!  Ma oramai è un dato di fatto: la ragione dei nostri impieghi in servizio si discostano sempre di più dalle ragioni della collettività.

Accordo Nazionale Quadro – ventisette articoli per spiegare e motivare un semplice assunto: IL TURNO NON SI TOCCA! E se lo si fa è perché proprio non si è potuto fare altrimenti. E se lo si fa, bisogna pagare il disagio provocato al collega. Non c’è da aggiungere altro.
Un cambio turno a settimana. Un cambio turno al mese sulla notte. Fine.
E non fa differenza che questo stia o meno nel dispositivo di programmazione settimanale.

Precisazione utile: programmare una manciata di turni al di fuori degli orari previsti per l’ufficio presso il quale il dipendente beneficiato da tante attenzioni presta servizio è un cambio turno, non pagato, ma rimane  pur sempre un cambio turno!

Per i più….. scettici: cosa ci sarebbe da pensare se io programmassi 4 o 5 turni di notte al mese ad un poliziotto che non facesse stabilmente  servizi in turno  in quinta? Quali sarebbero le differenze lavorative con un operatore di volante o con uno impiegato al corpo di guardia?
Perché Amministrazione e Sindacati si sarebbero spellati le corde vocali per cercare di fissare gli orari di esercizio dei vari uffici di polizia, nel corso dell’esame congiunto?
Perché esiste un organigramma, grazie al quale ogni lavoratore sa ciò che deve fare nell’ufficio al quale è assegnato?

La risposta è: certezza dell’incarico o della mansione da svolgere in via principale. Mettiamola accanto al principio della certezza del turno di servizio che l’ operatore deve svolgere ed ecco pronta la ricetta: la programmazione settimanale non è una tabellina da riempire come se fosse una giocata al lotto ma  è la traduzione pratica di quei due principi basilari del rapporto di lavoro.

E’ giunto il momento che ciascuno per propria parte si assuma un pezzetto di responsabilità nel far rispettare le regole del gioco, specie in materia contrattuale, opponendosi in caso di necessià a quelle richieste che violano palesemente il contratto!
Se il ruolo di disporre di risorse umane si limitasse alla mera assegnazione ad un servizio non servirebbe altro impiego che quello di un operatore non qualificato. Riteniamo (ma non siamo i soli) che l’esercizio della responsabilità dirigenziale stia tanto nell’adempimento di una richiesta, quanto nell’attuazione di principi normativi e gestionali che regolano, motivano e qualificano il rapporto di lavoro.

Il SIULP non è disposto a tollerare alcun uso micidiale della programmazione settimanale! E’ per questo che si  batterà su ogni tavolo ed in ogni sede per scongiurare ogni tentativo di fare carne da macello con i poliziotti.

LA SEGRETERIA PROVINCIALE