Roma, 31 ottobre 2013 (Segreteria Provinciale) L’istituto dello straordinario emergente è regolato
in modo puntuale e dettagliato da una serie di norme dispositive ed
interpretative che vanno dalla L. 121/81, ai Contratti di Lavoro della Polizia
di Stato, all’A.N.Q. ed a diverse circolari sia della nostra amministrazione sia
del Dipartimento della Funzione Pubblica.
Sullo
straordinario programmato, poi, non ci sarebbe da sprecare neanche una goccia
d’inchiostro, visto che ormai, oltre
ad una disciplina estremamente dettagliata,
in virtù di una e consolidata lunga prassi è “entrato nelle corde” dei
poliziotti e di chi li amministra.
Malgrado tanta chiarezza normativa, c’è chi ancora si ostina a gestire i soldi
pubblici (perché di questo si tratta) come
il proprio orticello, con una disinvoltura che, oltre a denotare una tristissima quanto becera mentalità
vetero-militarista, dimostra una scarsissima
preparazione professionale e un preoccupante
disprezzo del diritto.
È inaccettabile che, a maggior ragione in un contesto come quello della PolStrada
capitolina in cui il confronto tra sindacati e dirigenza di sezione e
compartimento è da sempre improntata a reciproco rispetto e collaborazione, in
una polizia smilitarizzata da oltre trent’anni, continuino ad esistere figure di “comandanti” così lontane dai valori
di legalità e democrazia ormai insiti nel patrimonio genetico della Polizia.
Il SIULP ritiene che sia improcrastinabile un
intervento da parte della dirigenza che ripristini, presso il RIPS, la legalità
in un settore delicato come quello degli straordinari disponendo:
- inserimento del turno di straordinario sulla programmazione settimanale e sull’ordine di servizio;
- garanzia dell’effettuazione del turno di straordinario per TUTTO il personale aderente (la “motivazione” che non ci sarebbe un settore in cui far effettuare lo straordinario programmato ai turnisti è una scusa ridicola!);
- vigilanza sul pagamento delle ore di straordinario effettuate che, lo ricordiamo, non possono essere tramutate in riposo compensativo se non a domanda;
- trasparenza e chiarezza sulla gestione di queste delicate risorse, ancor più importanti in un momento di crisi come questo.
Naturalmente se, malgrado l’intervento “dall’alto”,
dovessero protrarsi i comportamenti lesivi dei diritti dei poliziotti, il SIULP sarà costretto a perseguirne la
tutela con ogni mezzo lecito, non ultimo il ricorso alle vie legali.
