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lunedì 3 giugno 2013

Comunicato Segreteria di base Siulp - Squadra Mobile della Questura di Roma

Roma, 3 giugno 2013, (SRN) Si riporta il comunicato odierno della segreteria di base Siulp - Squadra Mobile della Questura di Roma

 “Poliziotti: Mostri da prima pagina!”

Siamo Poliziotti,
sappiamo che per questo un giorno potremmo essere chiamati a rendere conto del nostro operato alla giustizia; sappiamo anche come sia importante che essa possa seguire il suo corso liberamente, priva da ogni condizionamento.
Quello che non capiamo è in base a quale parametro si scelga deliberatamente quali generalità meritino di essere pubblicate su un quotidiano e quali no. Fermo restando che una vera e propria disciplina in merito esiste solo per i minori, vorremmo che una certa categoria di giornalisti, arrivisti e senza scrupoli, capisca a quale genere di pericolo espone un poliziotto il fatto di pubblicarne nome e cognome, come è stato fatto con i nostri quattro colleghi domenica 2 giugno.
Non vogliamo chiedere una corsia preferenziale, ma che siano salvaguardate le famiglie ed i figli di chi svolge così delicati compiti istituzionali. Vogliamo che siano tutelate dalla cattiveria gratuita di chi vuole vivere senza regole ed è costretto a rispettarle proprio perché NOI spendiamo la nostra vita per questo, che siano tutelate da chi non aspetta altro che sfogare il suo livore su un articolo di giornale contro le istituzioni e lo Stato, vogliamo avere lo stesso garantismo che oggi si concede a chi si muove nell’ambito della declamata “presunzione d’innocenza”, perché I POLIZIOTTI NON SONO FIGLI DI NESSUNO.
Ieri, domenica 2 giugno festa della Repubblica Italiana, è stata scritta una delle pagine più infamanti e antidemocratiche della cronaca; l’informazione ha, DI FATTO, già condannato quattro nostri colleghi che non hanno ancora subito il primo grado di giudizio, ha dato in pasto ai lettori i loro nomi e cognomi, ha messo in difficoltà le loro famiglie ed i loro figli, ha sputato contro chi ogni giorno si mette al servizio della comunità facendogli scudo con il suo lavoro.
Il SIULP auspica che si faccia chiarezza al più presto sulla vicenda e CONDANNA vivamente la mancanza di tutela morale dei Poliziotti che questi articoli su carta o in rete, hanno ancora una volta evidenziato.
Il SIULP esorta i nostri Dirigenti a prendere le distanze da chi vuole che il Poliziotto sia a tutti i costi un mostro da prima pagina e, fermo restando che siano stati rispettati tutti i doveri di cronaca da punto di vista della legittimità, chiederà la condanna anche disciplinare, sull’opportunità di pubblicare nomi e cognomi.
Ci auguriamo che, di pari passo col corso della giustizia, si restituisca la dignità ai colleghi, che si è inteso calpestare con questo metodo sconsiderato di fare “informazione”.
Questa non è la protesta di un sindacato, questa è una battaglia di tutti, non è una campagna per il tesseramento, è la voce di tanti lavoratori delusi, vilipesi, bistrattati, prevaricati nell’orgoglio e nella morale!!

Roma, 3 giugno 2013                                                                 la segreteria di base