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martedì 12 marzo 2013

IL CARTELLino rosso

Roma, 12 marzo 2013 (Cartello Sindacale)
Il vasto mare del sindacalismo di polizia è abitato e percorso da una grande varietà di pesci, grandi e piccoli, e di marinai; ognuno può scegliere chi mangiare (o da chi essere mangiato) o con chi navigare…

I poliziotti romani sono “scafati” e maturi a sufficienza per distinguere tra i marinai di piccolo cabotaggio, che navigano a vista cercando di rastrellare qualche iscritto con “l’arte” dell’insulto e della triste demagogia, e i capitani di lungo corso, abituati a pianificare le rotte e a mantenere il timone in direzione dell’obbiettivo, sempre lo stesso: lavorare con serietà per raggiungere risultati a favore dei colleghi.

Navigare a vista è la cultura di piccoli sindacati che, per tentare di raggiungere i propri piccoli fini (senza peraltro riuscirci, come tutti possono vedere) si uniscono in piccoli “cartelli”, con piccoli mezzi e piccoli risultati.

Il Cartello (quello vero!) individua l’obiettivo, pianifica la strategia e ottiene ciò che ha perseguito. Facciamo qualche esempio:
  • Circa due anni fa, grazie all'azione ed alla proposta del Cartello Sindacale, maggioritario a Roma e a livello nazionale, il questore si è convinto a chiudere, nella fascia dalle 20 alle 8, i commissariati sezionali, con l'obiettivo di garantire la regolarità delle turnazioni dei colleghi. ABBIAMO RAGGIUNTO L’OBIETTIVO, ma non ci siamo fermati: ora puntiamo, vista la sofferenza dei commissariati rimanenti per la carenza di sovrintendenti, a ridurre gli uffici aperti di sera e di notte a non più di cinque o sei su tutto il territorio capitolino, opportunamente rinforzati per far fronte alle nuove esigenze.
  • Abbiamo lottato, sempre come cartello, per istituire un nucleo servizi in seno alla questura, per salvaguardare commissariati, uffici e divisioni dallo stillicidio quotidiano dei prelievi per i servizi di O.P. e le vigilanze fisse. SIAMO RIUSCITI A RAGGIUNGERE IL PRIMO RISULTATO, ma non demorderemo finché ai colleghi in servizio sul territorio non sarà garantita la possibilità di programmare la propria vita.
  • Siamo intervenuti, mentre altri sindacalisti stavano comodamente seduti in poltrona, per risolvere i problemi dei pasti e dei riscaldamenti delle scuole sede di seggio per sostenere i colleghi impiegati nell'ultima tornata elettorale.
Adesso i marinai d’acqua dolce, che si sono visti privare del loro potere di garantire i privilegi di pochi a discapito dei diritti di molti, per continuare a gestire i loro minuscoli orticelli, ci vengono a dire che il cartello lavora contro i poliziotti romani. Addirittura, certi del fatto che sicuramente ci saremmo confrontati con i colleghi nelle assemblee, demonizzano e mortificano questo importantissimo strumento di confronto democratico, ottenuto con decenni di lotte, DIMENTICANDO COMPLETAMENTE CHE LE ASSEMBLEE PERIODICHE CON IL PERSONALE SONO DA SEMPRE PARTE INTEGRANTE DEL NOSTRO D.N.A., OLTRE CHE UN DOVERE NEI CONFRONTI DEI COLLEGHI, che hanno il diritto sacrosanto e garantito di riunirsi per essere informati ed esprimere le proprie opinioni.

Hanno addirittura la faccia di tentare di far passare per loro la proposta della settimana corta che, malgrado rifiutata dall’amministrazione nel rispetto delle prerogative concesse dall’Accordo Nazionale Quadro, è da sempre un cavallo di battaglia del Cartello (e carta canta)!

Al nostro povero “cartellino”, rosso di rabbia, non rimane altro che vendere fumo, come ha fatto con i colleghi della squadra mobile, dove addirittura uno di questi sindacatini di bassa levatura ha proposto il turno in quinta per la sala situazioni! Il Cartello si è opposto a questa proposta che avrebbe imposto ai colleghi un orario diverso da quello che si aspettavano quando sono arrivati alla Squadra Mobile, chiedendo di mantenere una sala situazioni ridotta a due operatori, che consentirebbe di evitare di trascinare i reperibili in ufficio ad ogni alito di vento.

Ci ha lasciati di stucco il comunicato altisonante in cui lo Schettino di turno ha venduto ai poliziotti quel risultato come una sua vittoria, addirittura a trattativa ancora in corso!

I colleghi della squadra mobile sanno bene, come tutti gli altri colleghi di Roma, che possono contare sul Cartello Sindacale, che ha (al contrario del “cartellino rosso”) la forza di far valere i diritti dei suoi associati, perché si trovi la migliore soluzione alla questione della sala situazioni.

Così come chi lavora in un commissariato o in una divisione sa benissimo che le deroghe sugli orari dell’Ordine Pubblico sono state TUTTE a favore dei colleghi. Spieghiamolo ai soliti distratti, perché non scrivano più comunicati deliranti:

  • Deroga di due ore sul turno 8-14 (e NON 7-13!): non consente di attaccare prima delle 6 (che è già comunque consentito dall’ANQ) ma dà la possibilità di attaccare alle dieci di mattina per le manifestazioni sportive del mezzogiorno, evitando l’impiego del doppio del personale (turno di mattina E turno di pomeriggio) o il massacrante 9-fine;
  • Deroga di due ore sul turno 14-20: consente di attaccare alle 16 (invece che alle 15) per le partite delle 18; anche in questo caso si evita l’impiego del doppio del personale da inserire sia sul turno pomeridiano che su quello serale (o, peggio, la famigerata “lunga”), dando anche la possibilità ai colleghi di pranzare, la domenica, con le proprie famiglie;
  • Deroga di due ore sul turno 19-24: al di là del fatto che l’orario 21-2 paventato dal terrorista di turno avrebbe senso solo se andassimo a fare O.P. alle partite dello stadio di Buenos Aires, questa deroga consente di attaccare alle 17 (invece che alle 15!) per le partite serali, dando la possibilità anche ai pendolari di pranzare in famiglia e non rovinando tutta la giornata di domenica per chi è comandato allo stadio, con la temutissima turnazione 15-fine;
Detto questo, stiamo ricevendo numerose note di plauso dai colleghi dei commissariati che hanno capito benissimo sia lo spirito che le ripercussioni della nostra azione sindacale.

Ci auguriamo che siano i colleghi stessi a dare la giusta risposta a chi fa sindacato non nel loro interesse, ma nell'interesse di chi salvaguarda poltrone e cariche sindacali, facendo proliferare sindacatini inutili, indebolendo la difesa di una categoria importantissima per il paese.

È arrivato il momento di estrarre il cartellino rosso dell’espulsione per emarginare il “cartellino rosso” di rabbia

Meditate gente, meditate.
 
SIULP
il Segretario Generale
Provinciale
Carbone
SAP
il Segretario Generale
Provinciale Agg.
Feole
UGL – Polizia di Stato
il Segretario Generale
Provinciale
Nisida
Consap
il Segretario Provinciale
Minerva