Roma, 19 febbraio 2013 (SRN) Se ti fanno giocare col pericolo prima o poi basta una scintilla e ci lasci le penne. Non servono dei macrocefali per capire che Il C.I.E. di Ponte Galeria va chiuso immediatamente. I colleghi non sono al sicuro. Il Centro fu progettato per ospitare stranieri privi di documenti di identificazione per un periodo di 20gg. Oggi la norma prevede che uno straniero possa essere trattenuto fino a 18 mesi! La struttura interna, mai modificata, ospita 180 pluripregiudicati, nella stragrande maggioranza trattenuti per reati concernenti le norme sugli stupefacenti.
In caso di rivolta estesa i 14 colleghi (che diventano 10 nel turno notturno) ci rimarrebbero stecchiti, fulminati in un attimo!!
Ieri la colonna di fumo che si è sollevata dalla struttura di via Portuense, ha fatto comprendere anche al più disattento dei cittadini le proporzioni della rivolta che si consumava all’interno della struttura. Un gruppo di nigeriani ha iniziato la sommossa per opporsi al decreto di espulsione di un connazionale. E’ bastato uno scalmanato capo-popolo salito sui tetti a scatenare l’inferno. La reazione di alcuni degli ospiti del Centro è degenerata in una vera e propria rivolta nel corso della quale, alcuni cittadini stranieri, hanno dato fuoco a materassi , coperte e suppellettili, e divelto i condizionatori, procurando circa 100.000 euro di danni. UNA COLLEGA È RIMASTA FERITA ed è solo un miracolo che non sia successo ancora il peggio.
Al Siulp non interessano i motivi per i quali questo centro continui a rimanere aperto. Sia che dipenda da una propaganda politica assurda, che da una demenza amministrativa di chi non riesce a comprendere il pericolo grave che incombe sulla sicurezza dei colleghi, poco importa, non cambia affatto ciò che è assolutamente urgente fare: IL CENTRO VA CHIUSO IMMEDIATAMENTE.
