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mercoledì 10 ottobre 2012

Sulla pelle dei poliziotti, NO!!!!

Roma, 10 ottobre 2012 (Segr.Gen.Prov.)
Sabato mattina, in un quartiere di periferia. Un’autoradio, in allarme, si lascia alle spalle l’enorme piazza e va veloce verso il luogo dell’ennesimo intervento: un appartamento in fiamme.
Una leggera imbardata a destra e la Fiat Marea diventa un proiettile senza controllo che finisce la sua corsa contro un muro. A nulla sono valsi gli sforzi dell’autista di frenare o cambiare direzione.
Un collega rimane incastrato tra le lamiere mentre l’altro si accascia poco dopo essere riuscito a scendere dal veicolo; alcuni vigili del fuoco –liberi dal servizio–  intervengono liberano quello rimasto imprigionato.
Se la sono cavata con un po’ di ammaccature, i due colleghi… !!!
Avrebbero potuto lasciarci “le penne” e oggi -lunedì- staremmo qui a piangere due “eroi” oppure a mettere in croce l’autista killer, perché, invece di finire contro un muro, avrebbe potuto centrare un passante….
Domenica scorsa la statistica li ha smarcati come ‘semplici’ chiedenti visita: è la bellezza della burocrazia….
Proviamo invece a chiamarli INCIDENTI SUL LAVORO… una semplice frasetta che dovrebbe iniziare a far stare sulle spine Dirigenti e Questore.
La Legge, la ottantuno-zero-nove, obbliga –talora sanzionando le violazioni con la galera– il datore di lavoro a rispettare dei requisiti (fissati dalla legge) che garantiscono la sicurezza dei propri dipendenti adottando le più opportune iniziative finalizzate e alla sicurezza del personale.
Il Buonsenso –dal canto suo– obbliga ad una attenta vigilanza ed alle decisioni giuste perché un servizio venga svolto anche con i dovuti margini di sicurezza per la collettività.
Quando si consente che un veicolo di più di centocinquantamilachilometri, rattoppato alla bene-e-meglio, con un sistema frenante usurato, gommata non si sa come, faccia un servizio come il pronto intervento dove sta il rispetto della Legge e del Buonsenso?
La comune esperienza nell’Amministrazione ci ha insegnato che l’una e l’altro sono circostanze accidentali e talvolta problematiche che impediscono -colpa dei sindacati che ne reclamano l’uso ad ogni pie’ sospinto- il placido e sfolgorante dispiegarsi della carriera …
Si sa, ciascuno è “vaso di coccio tra i vasi di ferro”: il Dirigente è forte con i suoi sottoposti ma ha le sue gatte da pelare col Questore, che è ferro coi Dirigenti ma poi deve vedersela col Dipartimento…
Dall’altro lato ci sono i Tagli (quelli che ormai sono buoni come scusa per giustificare quello che non funziona!), quelli fatti dalla Politica e dalla Finanza, che di Sicurezza ne capiscono e ne vogliono capire fino al punto in cui è garantito loro il posto fisso sotto casa e uno stuolo di poliziotti di scorta!
Del cittadino che ha bisogno di sicurezza ogni giorno non importa. Del poliziotto che ogni giorno rischia per i valori democratici di un Paese, ancora meno.  Fine.

Vogliamo chiederlo ai due colleghi ricoverati al Pronto Soccorso se è così facile?
La solidarietà dimostrata è fondamentale sul piano personale, ma sul piano professionale -ci chiediamo- dove sta la solidarietà quando, consapevoli, del livello di usura dei veicoli, l’Amministrazione preme e spinge perché venga garantito il servizio di pronto intervento ad ogni costo?
Dove sta quella responsabilità dirigenziale che impone l’adozione di provvedimenti idonei affinché venga assicurato  un servizio di istituto ma anche l’incolumità del personale?
Più facile per la carriera far finta di nulla e incrociare le dita sperando si sfangarla ogni volta!!!
Più facile vedere un mattinale che dichiara che sul territorio ci sono 30-40 macchine...
Due colleghi si sono schiantati e la cosa fa notizia… ma quante macchine ogni giorno danno l’uscita in condizioni di inefficienza tali da rappresentare un pericolo per operatori e cittadini, con la connivenza interessata dell’Amministrazione che ci tiene a fare bella figura e a non palesare il disastro sistemico che interessa la Sicurezza a Roma?
Chiamarlo coraggio sarebbe oltraggioso nei confronti dei poliziotti che ogni giorno con Coraggio vanno a lavorare con dei rottami in servizio pubblico, quindi gli volgiamo  dare il nome giusto: quando finalmente potremmo vedere un dirigente che, dismessi i panni del Don Abbondio, affermerà il primato della Legge e del Buonsenso sulla Carriera, restituendo la dignità alla propria professionalità e al proprio ruolo?
Il SIULP non intende più tollerare alcuna speculazione a vantaggio personale di chi rappresenta l’Amministrazione nel suo apparato dirigente fatta sulla pelle dei Poliziotti!!!
La politica del tirare-a-campare non può più avere un futuro e se sarà necessario innalzare una barriera per fermarla, il SIULP sarà la barriera e il SIULP la fermerà.
Che un lavoratore debba rischiare la propria incolumità per fattori legati all’ignavia, all’incuria, all’approssimazione e all’interesse egoistico di chi dirige non è accettabile!!!
Il SIULP intende giocare un ruolo da protagonista offrendo la massima assistenza a tutti i colleghi che rimarranno o sono rimasti coinvolti in sinistri avvenuti con veicoli, il cui unico posto era lo sfascio e che invece sono stati impiegati per servizi pubblici!!!
Ogni giorno, i poliziotti sono quell’elemento fondamentale, di raccordo e di supplenza alle mancanze strutturali e formali della sicurezza a Roma, senza che nessuno si accorga o valuti lo sforzo profuso da tutti per passione e abnegazione!!!
Il SIULP non permetterà che questo sacrificio diventi un’esposizione al rischio, legittimata dallo stato dei fatti: chi ha la responsabilità delle decisioni deve agire per garantire la sicurezza del proprio personale!!!
Ricordiamo a tutti i colleghi comandati in qualità di autista di un equipaggio automontato che è loro preciso dovere verificare prima dell’inizio del servizio l’efficienza del veicolo segnalando ogni anomalia!!!
È diritto-dovere dei poliziotti quello di non far uscire su strada un veicolo che non offre le garanzia di sicurezza per se stessi e per la collettività!!!
Sappiamo benissimo che in molte realtà territoriali l’uscita dell’autoradio, anche quando il veicolo non può circolare perché inefficiente in uno qualsiasi dei suoi sistemi, diventa un obbligo imposto a colpi di minacce di disciplina e trasferimenti!!! Per questo motivo, il SIULP invita i colleghi che fossero oggetto di tali imposizioni a contattare senza esitazione la segreteria provinciale e tutti i suoi rappresentati perché sarà il SIULP a dare la sveglia a quei dirigenti che ancora pensano di poter far carriera giocando con la pelle dei poliziotti!!!
Nemmeno  l’arma della magistratura contabile sarà sufficiente per l’Amministrazione per cercare di non soccombere alle sue gravi mancanze: se qualcuno pensa di poter far cassa con le tasche dei poliziotti, si sbaglia: troverà il SIULP pronto a sostenere tutti i colleghi in ogni sede di procedimento sia disciplinare sia presso la Corte dei Conti per eventuali richieste risarcitorie in caso di incidenti con questi rottami a quattro ruote!!!