Roma 6 giugno 2012 (SRN) Riportiamo il comunicato del Segretario Generale del Siulp di Roma Saturno CARBONE: "Si potrebbe pensare che l’Ufficio Passaporti di Roma sia un posto di lavoro piuttosto tranquillo, in cui i colleghi fanno il loro dovere in un contesto molto più sereno della bolgia dei commissariati o delle volanti… ma non è così! Non c’è bisogno di dover correre dietro agli scippatori, calarsi dalle finestre dietro ai ladri di appartamento o andare a prendere le botte in ordine pubblico per saggiare il “lato oscuro” della Polizia: basta andare a lavorare in un posto diretto male. Ed è proprio di questo che stiamo parlando: con la gestione attuale, l’ufficio passaporti è diventato un posto di lavoro disorganizzato, caotico, in cui i diritti sono stati sostituiti dall’arbitrio, senza certezze né la possibilità di organizzarsi la vita; perfino andare al bagno, durante il lavoro, è una concessione da far pesare… Malgrado diversi interventi del dirigente della Divisione, mirati a riportare la normalità e la serenità nell’ufficio, a tutt’oggi la certezza del diritto è una chimera e la legge 121 è carta straccia: l’organizzazione gerarchica è stravolta, l’esperienza e la dignità del grado sono mortificate, le competenze di ognuno sono incerte e cambiano giornalmente!
Il risultato di questa gestione assurda è che, per la terza volta da gennaio, si è creato un arretrato di oltre 1.600 pratiche e 657 istanze di cittadini residenti all’estero giacciono inevase per l’insensata riduzione dell’organico del personale addetto alla P.E.C.
Il SIULP non può tollerare l’ulteriore protrarsi di questa situazione e non esclude di adire le vie legali per il ripristino dei diritti e della tranquillità dei poliziotti in servizio presso l’Ufficio Passaporti!"
Il Segretario Generale
Saturno Carbone
