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lunedì 11 giugno 2012

DIETRO-FRONT SUI BUONI MENSA: l’amministrazione adotta il "sistema Fornero"

Roma 9 giugno 2012 (SRN) Riportiamo il comunicato del Segretario Provinciale del Siulp di Roma Wilhelm A. Longo:


Dopo aver riconosciuto ai poliziotti il diritto al buono mensa in misura doppia per chi protrae il proprio orario di lavoro oltre le 20 (dall’8/14), ecco che spunta dal cilindro un’interpretazione nuova: il buono pasto spetta solo a chi protrae il servizio almeno fino alle 21, ma a condizione che il suo turno sia 14/20 e non 8/14. Risultato? C’è chi mangia e chi no.

Si fa fatica a credere che qualcuno abbia riletto ed approvato una circolare dove il pregiudizio e la mistificazione hanno lasciato il posto al diritto!!!
L’Amministrazione riconosce il diritto al buono mensa per il secondo ordinario, ma solo se il collega ha svolto un turno 14/20… con buona pace dei colleghi che sono al lavoro dalle 8 del mattino, i quali se si attardano oltre le 21, non possono far altro che digiunare o cenare a proprie spese!!!

Abbiamo fatto uno sforzo infernale a capirlo ma ci pare doveroso commentare insieme questo (s)passo, tratto dalla circolare 750.C.1.AG800/1693 del 15 maggio: “Il personale della Polizia di Stato può beneficiare della mensa obbligatoria di servizio relativamente al 2° ordinario, ai sensi dell 'articolo 1, comma 1, lettera b della legge 18 maggio 1989, nr. 203, esclusivamente nei casi in cui si effettui un prolungamento dell' orario di servizio ordinario, e non anche del servizio straordinario, per almeno un'ora oltre le 19.00 e, pertanto, tra le ipotesi esaminate con la predetta nota l'unica che attribuisce il diritto al vitto gratuito è quella in cui il personale svolge il turno 14.00/20.00 e permane in servizio straordinario, emergente o programmato, per almeno un' ora oltre tale orario, senza interruzione, indipendentemente dalla distanza della propria abitazione dall' ufficio".

Riprendiamo la parte più interessante per la sua… originalità: “esclusivamente nei casi in cui si effettui un prolungamento dell' orario di servizio ordinario, e non anche del servizio straordinario e ci chiediamo: che vuol dire prolungare il servizio straordinario?!? Davvero qualcuno s’è sperticato il cervello nell’elaborare una tale assurdità?????? Ci si chiede infatti: esiste un limite-soglia dello straordinario oltre il quale esso diventa… straordinario-straordinario? (?!?)

Ovviamente, no. Fare un discrimine sulla durata dello straordinario, o metterci un limite arbitrario diverso dalla "cessata esigenza", è pura invenzione. Diverso sarebbe se la valutazione fosse fatta sulla necessità o meno dello straordinario in sé, ma è altra faccenda….

Immaginiamo che la ragione possa stare in una sorta di calcolo forfettario, fatto come se fossimo al banco di un mercato, in base al quale quel dipendente che è in servizio dalle 8 del mattino, poiché evidentemente sazio del 1° ordinario, goduto a spese dell’Amministrazione, e del lavoro straordinario che smodatamente lo ha "costretto" a lavorare fino alle 21, non può rivendicare il diritto di un ulteriore "beneficio" economico!!!


Il SIULP ritiene che dai quei luoghi dove si è tentati di "prezzolare" il lavoro dei poliziotti, secondo la volontà del dirigente di turno, ci si dovrebbe spostare su quelli del diritto, dove i diritti sono tutelati e pesati per il loro (quasi) reale valore ma soprattutto sono concessi a tutti coloro che si trovano nella condizione di poterne godere, senza distinzione alcuna!!!

SE IL COLLEGA NON PUÒ MANGIARE A CAUSA DEL PROTRARSI DEL SUO SERVIZIO, L’AMMINISTRAZIONE DEVE RICONOSCERGLI IL DIRITTO AL BUONO MENSA, QUALUNQUE SIA IL SUO TURNO O LA "DISTANZA DALLA PROPRIA ABITAZIONE DALL’UFFICIO" !!!

Il SIULP, con apposita comunicazione, ha interessato l’Ufficio Rapporti Sindacali affinchè dal Tardo-Medioevo in cui è sprofondata la normazione dell’Amministrazione (che non perde occasione per legittimare la cultura del privilegio) possiamo spostarci nel Terzo Millennio e ricondurre così tutto a principi di equità e rispetto per il lavoro dei colleghi!!!