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l'Ufficio Legale del SIULP di Roma

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venerdì 22 giugno 2012

Ragionieri, non poliziotti

Due colleghi, impegnati in un servizio di scorta per un rimpatrio, rimangono  feriti in servizio, pagando il prezzo delle decisioni prese dallo scranno comodo del tavolo della dirigenza.

All’indomani della pubblicazione della famigerata ‘foto dello scotch’, tutti ma proprio tutti hanno fatto a gara per condannare l’episodio, stracciandosi le vesti, fingendo inconsapevolezza e meraviglia per una pratica disumana!
Come meccanismi a scatto oliati alla perfezione, si sono distesi gli indici di mezzo Dipartimento, puntati sui due colleghi colpevoli di ‘lasciare andare troppo la mano’ con i cittadini stranieri da rimpatriare.
Tra questi,  Giudici e Inquisitori allo stesso tempo di un’azione sicuramente esecrabile ma necessaria, perché nessun altro dispositivo consente –tutt’ora- l’esecuzione di un servizio in sicurezza (per gli operatori, per i passeggeri e per lo stesso rimpatriato), c’è chi –oggi- è il responsabile dell’esito di un servizio di scorta per il rimpatrio di un cittadino marocchino, che mette a bilancio due colleghi che hanno dovuto far ricorso alle cure mediche perchè rimasti feriti.
Un servizio che si preannunciava difficile sin dall’inizio, perché il cittadino, proprio stinco di santo non era -a causa del fatto di essere oggettivamente noto per la sua propensione alla violenza- al punto che  l’Ufficio Immigrazione della Questura di Roma era arrivato a chiedere alla Direzione Centrale competente  l’autorizzazione   ad un rinforzo del dispositivo di scorta.
Una valutazione –quella della Questura- che è rimasta inspiegabilmente trascurata da quel   Responsabile che ha pensato bene di negare l’autorizzazione richiesta! Risultato? Tre ore di lotta continua per contenere lo scortato, tra l’imbarazzo e la paura dei passeggeri del volo di linea fino a Casablanca, e il ferimento dei due operatori preposti al servizio.
A poco valgono gli attestati di stima che membri dell’equipaggio e passeggeri hanno rivolto ai poliziotti quando monta il sospetto che questi due colleghi siano stati esposti al pericolo per una decisione che non vorremmo fosse stata mossa da presunte ragioni di bilancio!!!
Non ci si spiega infatti come a fronte di una segnalazione che evidenziava la pericolosità di un servizio, l’Amministrazione abbia deciso di trascurare quell’allarme, facendo comunque operare i poliziotti in condizioni di palese insicurezza!!!
Ancora una volta il SIULP deve constatare l’insensibilità dimostrata dall’Amministrazione nei confronti del personale!!!
Ancora una volta il SIULP deve (non vorrebbe farlo per simili circostanze) plaudire all’inesauribile spirito di sacrificio dei colleghi!!!
Per l’ultima volta, invece, il SIULP ha intenzione di denunciare l’incompetenza e l’imperizia che con un semplice e ‘comodo’ tratto di penna messo in calce ad una disposizione, incide in questi termini sui poliziotti senza che l’Amministrazione prenda i giusti provvedimenti, anche ponendo in atto fattive iniziative volte disciplinare dei protocolli operativi che consentano ai poliziotti di lavorare in sicurezza!!!

La misura è colma: il SIULP, lungi dall’accettare supinamente il fatto che l’Amministrazione possa mettere a repentaglio l’incolumità dei poliziotti, dichiara fin da ora l’intenzione di voler dare la più ampia diffusione possibile di quanto accaduto, riservandosi la facoltà di chiedere contezza di tali risoluzioni nelle opportune sedi, qualora simili fatti abbiano a ripetersi o se l’Amministrazione dimostrerà inerzia rispetto alle richieste avanzate!!!

la Segreteria Provinciale