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venerdì 16 luglio 2010

Richiesta di incontro a Gianni Letta

Roma, 16 luglio 2010 - (SNR) Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera inviata all'On. Gianni Letta in merito ai contenuti della manovra finanziaria e all'urgenza di trovare soluzioni. Il documento è stato firmato da:
POLIZIA DI STATO SIULP (Romano) SAP (Tanzi) SIAP (Tiani) SILP PER LA CGIL (Giardullo) UGL-Polizia di Stato (Leggeri) COISP (Maccari) POLIZIA PENITENZIARIA SAPPE (Capece) OSAPP (Beneduci) UIL Penitenziari (Sarno) SINAPPE (Santini) FNS-CISL (Mannone) FP-CGIL (Quinti) UGL Penitenziaria (Moretti) CNPP (Di Carlo) CORPO FORESTALE DELLO STATO
SAPAF (Moroni) FP-CGIL (Quinti) CISL FNS (Mannone) UIL PA (Violante) UGL-Forestale (Scipio) Fe.Si.Fo. (Germani) COCER GUARDIA DI FINANZA E COCER AERONAUTICA MILITARE

Signor Sottosegretario,
come noto, ieri è stata approvata al Senato, con la presentazione di un maxi – emendamento governativo e con voto di fiducia, la conversione del decreto legge nr.78/2010 riguardante la manovra finanziaria correttiva dei conti dello Stato che passerà ora con il medesimo iter alla Camera dei Deputati.
Prima di giungere in aula e prima della presentazione del maxi–emendamento, il decreto legge era stato discusso ed emendato in Commissione Bilancio.
Come saprà, alcuni degli articoli del decreto legge che riguardano aspetti vitali per la funzionalità del sistema sicurezza e difesa sono stati oggetto, fin dalla sua emanazione, di fortissime e motivate critiche da parte di tutte le organizzazioni sindacali e delle rappresentanze militari del Comparto Sicurezza e Difesa, proprio per una serie di profili di dubbia costituzionalità, che pur emergono. La palese iniquità ed il forte squilibrio che è stato imposto a danno del personale delle forze di polizia e delle forze armate, rispetto ai sacrifici richiesti ad altri Comparti del pubblico impiego, ha lasciato tutti molto sorpresi.
Ciò posto, le scriventi organizzazioni sindacali e le rappresentanze militari, pur non condividendo il merito ed il metodo seguito per l’elaborazione dei contenuti della manovra, avendo avanzato per questo aspre, argomentate e fondate critiche, tuttavia hanno mantenuto un rapporto di leale e corretto confronto con il Governo, al fine di evidenziare concretamente i profili d’iniquità, le sperequazioni e gli aspetti della manovra che minano, la stessa funzionalità del sistema sicurezza del Paese, ma incide sul morale, la dignità del personale e l’affezione all’Istituzione degli uomini, l’effetto combinato di alcune norme pone in discussione il sistema gerarchico funzionale delle Istituzioni di appartenenza, necessario per il corretto esercizio della funzione di polizia e di difesa, ciò nonostante abbiamo formulato una serie di proposte alternative, che correggevano gli effetti sulla funzionalità, a invarianza di spesa.
La nostra politica di mediazione e propositivo stimolo è stata condivisa da molti esponenti del Governo, però soltanto a parole.
Con sconcertante sorpresa in occasione del voto per la conversione in legge in aula della manovra le scriventi organizzazioni prendevano atto che il maxi emendamento governativo presentato al Senato, lasciava inalterati gli effetti di alcune norme gravemente penalizzanti per il personale e per la funzionalità del sistema previsto dalla manovra in materia di blocco del trattamento economico complessivo relativo alla massa salariale, blocco degli avanzamenti stipendiali legali alle funzioni e grave penalizzazione del trattamento di fine rapporto per gli operatori del Comparto.
Le dichiarazioni ufficiali rese al Senato della Repubblica dal Capogruppo di maggioranza al Senato del PDL sen Maurizio Gasparri a sostegno del voto di fiducia per la conversione del decreto, creando altri dubbi sulla credibilità del Governo, in quanto è stata confermata la scelta della maggioranza che lo sostiene rispetto alle gravissime e più gravose penalizzazioni rispetto agli altri lavoratori, gli operatori della sicurezza e della difesa solo nelle dichiarazioni pubbliche vengono “tutelati”, senza però tradurre in fatti concreti la “manifesta dubbia volontà”, tanto da non trovare riscontri concreti nella lettura del testo del maxi emendamento approvato.
Premesso quanto sopra, appare evidente che sussiste un problema concreto ed urgente di comprendere e chiarire quale sia la reale politica del Governo sulla sicurezza, e quale il ruolo ed il valore delle affermazioni e delle azioni politiche e parlamentari svolte dai suoi ministri e dal presidente del gruppo di maggioranza del Senato, considerata l’evidente discrasia.
Vorremmo, per orientarci, vista l’evidente confusione, se sia in tutto o solo in parte concretizzata nelle norme approvate e quali siano gli ambiti dei singoli istituti e contrattuali penalizzanti, e quali gli effetti che ricadranno sulla sicurezza dei cittadini e lo sviluppo dell’economia. L’incertezza e le difformi e nebulose interpretazioni che provengono dalle singole Amministrazioni e dai rappresentanti politici ed istituzionali dei singoli dicasteri non sono affatto rasserenanti.
Per questa ragione, ed a causa del clima di profonda incertezza politica della maggioranza, alla luce dei gravissimi effetti su importantissimi istituti normativi e contrattuali riguardanti gli appartenenti a questo specifico Comparto, ed al fine di circoscrivere l’inevitabile propagarsi di effetti negativi, oggi imprevedibili, i quali aggraverebbero ulteriormente il clima di malessere e di disagio tra tutti gli operatori, di ogni ordine e grado, nessuno escluso, le scriventi organizzazioni sindacali e le rappresentanze militari si rivolgono alla S.V. quale alto rappresentante del Governo, a cui chiedono un ultimo incontro che faccia chiarezza sulla interpretazione ufficiale degli effetti applicativi delle norme per tutte le Amministrazioni del Comparto.
Le chiediamo, quindi, di voler cortesemente fissare un incontro urgente con le modalità che Ella riterrà più opportune.
Signor Sottosegretario, Lei ben comprende che sul piano politico, un chiarimento rapido può rimuovere l’attuale evidente incertezza sugli effetti della manovra favorendo quindi la ripresa del confronto e la rapida definizione, anche in relazione alle future scelte di merito di un’intesa contrattuale per il biennio 2008-2009, con il raggiungimento di possibili reciproci e condivisi obbiettivi.
Sarà inoltre necessario che in tale circostanza si precisi il portato e l’applicabilità al Comparto Sicurezza e Difesa della norma di cui all’art 12 comma 10 per il passaggio dal trattamento di fine servizio al trattamento di fine rapporto e dell’attivazione della previdenza complementare.
Confidando nella Sua nota disponibilità e sensibilità verso i delicati apparati civili e militari delle Forze di Polizia e della Forze Armate, si resta in attesa di un celere riscontro, cordialità.