" SIULP Roma News: Piombo nel sangue degli istruttori di tiro

l'Ufficio Legale del SIULP di Roma

l'Ufficio Legale del SIULP di Roma
CLICCA SUL LOGO per leggere le novità e i successi del nostro Ufficio Legale

venerdì 4 maggio 2012

Piombo nel sangue degli istruttori di tiro

Roma, 4 maggio 2012 - (SRN) Fare l’istruttore di tiro non è salutare come fare una camminata in campagna: non è un mistero, nemmeno per l’Amministrazione, che da tempo provvede ad osservare lo stato di salute degli operatori muniti di questa abilitazione.
Tuttavia, le ultime analisi alle quali si sono sottoposti gli istruttori di tiro della Questura di Roma (eseguite per zelo e merito di un medico dell’Amministrazione) hanno rivelato un importante aumento della quantità di piombo presente nel sangue, che, sebbene nei limiti fissati dalla legge, deve imporre all’Amministrazione un accurato monitoraggio, volto all’identificazione del fattore che ha determinato questa variazione della tendenza.
Il SIULP ritiene di dover intervenire al fine di sollecitare l’Amministrazione, perché essa adotti quelle ulteriori cautele necessarie alla salvaguardia della vita umana e -nel caso particolare- del lavoratore.
Certamente, la concomitante cessazione dell’attività addestrativa a cielo aperto con l’uso intensivo dei poligoni di tiro al chiuso costituiscono un elemento che fa sorgere dei legittimi interrogativi: ci si chiede, infatti, se non sia proprio la permanenza prolungata ed in sessioni ripetute in brevi intervalli di tempo in addestramento ‘in galleria’ ad essere proprio quel fattore che espone maggiormente gli istruttori.
Ci si chiede se i dispositivi di protezione, presenti all’interno di queste aree, funzionino a dovere, se la manutenzione sia eseguita a regola d’arte, se siano sufficienti a garantire la salvaguardia degli operatori; se l’Amministrazione abbia la consapevolezza degli effetti che la scelta di ‘risparmiare’ sulle spese derivanti dalle esercitazioni in poligoni all’aperto e il conseguente convogliamento di tutta l’attività addestrativa nei poligoni al chiuso, abbia su questi operatori, considerata la sensibile variazione dei carichi di lavoro.
Una preoccupazione che riguarda tutti gli istruttori di tiro (sia della Questura che del Dipartimento) che hanno il mandato dall’Amministrazione di addestrare, ogni anno, circa 14000 poliziotti in sole quattro strutture...
Una preoccupazione che diventa allarme a seguito della proposta della Questura di Roma che, forzando la mano, vorrebbe attivare un doppio turno di addestramento presso il Reparto Volanti, affinché “ad ogni costo” siano rispettati i termini di legge per quanto riguarda l’addestramento al tiro del personale!
Siamo alle solite: il fattore umano viene sempre dopo rispetto al lustro personale di aver fatto bene i compiti!!! E salvaguardare la vita di un poliziotto che è affidato ad un Questore non è forse svolgere, fino in fondo, il proprio dovere?
Chiediamo che l’Amministrazione provveda a riattivare quelle risorse che consentivano l’ addestramento presso i poligoni a cielo aperto (che garantiscono condizioni di lavoro più salubri per gli istruttori di tiro e per gli operatori e che, almeno nel caso del ‘25°KORRAL’, erano a costo zero)!
Riteniamo che la facile economia fatta sulla pelle dei poliziotti debba lasciare il posto a quella fatta sui sedili in pelle delle auto di servizio acquistate o noleggiate per vezzo e vizio di qualche papavero!!!