Reparti Prevenzione Crimine
aggregati a Roma:
TRATTAMENTO DISUMANO!
È appena iniziato il 2012 ma potremmo trovarci benissimo
in pieno 1972: il salto indietro nel tempo di quarant’anni ce l’ha fatto fare
la “sistemazione” (le virgolette sono obbligatorie…!) che è stata pensata per i
colleghi dei Reparti Prevenzione Crimine aggregati a Roma!
La nostra amministrazione, sempre pronta a fornire auto
di servizio non dovute e bagni privati per chi “abita ai piani alti”, continua
a trattare i suoi figliastri come i più sfortunati tra i militari di leva.
Questa volta è toccato a chi è stato aggregato a Roma
dopo l’orribile omicidio di Torpignattara godere della splendida ospitalità che
la Polizia di
Stato sa riservare ai suoi dipendenti: quattro persone ammucchiate in un locale
fatiscente di 25 metri
quadri (in un bed & breakfast sarebbe fuori-legge metterci più di due
letti), con un solo bagno fetido di muffa, obbligate a tenere le armi (anche
quelle lunghe di reparto) all’interno della stanza in cui dormono perché
nessuno ha pensato a predisporre le cassette blindate…!
Questo per i colleghi uomini. Per le colleghe donne,
invece? NIENTE!
All’ultimo momento, essendosi reso conto che in Polizia
ci lavorano anche delle donne (con soli trent’anni di ritardo) qualcuno ha
pensato di alloggiarle presso il Reparto Prevenzione Crimine “Lazio” a
Settebagni, costringendo ogni equipaggio ad insensati, viziosi spostamenti nel
traffico della capitale sia all’inizio che alla fine del turno, sprecando ore di
servizio alla faccia dell’ottimizzazione delle risorse.
Il SIULP pretende
che a questa situazione vergognosa si ponga immediatamente rimedio e non
esclude di adire ogni strada lecita per il ripristino della dignità dei
poliziotti e il risarcimento del danno subito.
Il Segretario Generale
Saturno Carbone
