Quando, trent'anni fa, nacque il Sindacato Unitario Lavoratori di Polizia, fu spiegato, da Cgil, Cisl e Uil che, in nessun caso, un sindacato di lavoratori avrebbe dovuto attaccare un'altra categoria di lavoratori, perché questo gioco al massacro avrebbe favorito il datore di lavoro, il “padrone”, per usare il gergo di quegli anni. Senza contare che, per attaccare frontalmente il “padrone”, ci vuole tanto coraggio, mentre, per attaccare altri lavoratori, basta un po' di leggiadra incoscienza. Ciò premesso, il SIULP aderisce, con entusiasmo, alla simpatica campagna “Adotta un poliziotto”, che l'UGL-F.P. ha lanciato alcuni giorni fa, sotto il Viminale, con apposito volantinaggio. Infatti, adottando un poliziotto (per i diritti del quale il SIULP è impegnato allo scopo di non permettere l'applicazione del controllo elettronico delle presenze, controllo ritenuto ingiusto per tutti i lavoratori ivi compresi quelli del settore “civile”, per i diritti dei quali l'UGL-F.P., invece, non trova nulla di meglio da fare che attaccare i poliziotti, anziché i vertici del dipartimento), si hanno tanti vantaggi: si sfugge al controllo elettronico, si può andare a bere il caffè, senza recuperare i cinque minuti sottratti al lavoro, si possono guardare le vetrine, ecc. Ma questa è solo una parte minima e -volendo- neanche la più importante della faccenda. Adottando un poliziotto, ben altri vantaggi diventeranno immediatamente disponibili, fin da subito. Si può, per esempio, ammirare il fascino dei corridoi ministeriali, deserti nelle piovose notti di novembre, quando il direttore centrale deve preparare l'informativa -urgente e riservata- per il ministro e decine di piccoli Silvio Pellico si arrabattano tra computer e fascicoli per dare una mano. Si può, con un po' di fortuna, finire alle tre di notte e, perso l'ultimo treno per Cerveteri o Aprilia (se il poliziotto adottato è anche un pendolare – come spesso capita) godere la Roma by Night di Fellini e Mastroianni, per poi andare tutti al Pincio, all'alba, a gustare i cornetti appena sfornati, prima di rientrare al ministero, appena riapre. Si può -per esempio- provare il fascino della città disabitata, la domenica mattina, quando tutti gli altri fanno tardi a letto o aiutano in casa a preparare il ragù e il poliziotto-adottato sta in ufficio a seguire la preparazione dei contingenti per le partite di calcio o la sonnolenta inquietudine della domenica pomeriggio, quando nelle case e nei bar inizia la discussione del dopo-partita, tra l'amaro lucano e le paste alla crema, mentre il poliziotto-adottato segue sul maxi-schermo della sala operativa il deflusso dagli stadi, gli scontri con i tifosi, le goliardiche sassaiole degli ultras, la rituale conta dei feriti e dei contusi, l'appassionante elenco degli arrestati e dei denunciati a piede libero. Tra il caffè liofilizzato della macchinetta e gli squisiti Ritz di quella accanto (se esistente). Emozioni -queste- assurdamente ed ingiustamente negate a chi, senza alcun motivo, timbra il cartellino e alle due del venerdì pomeriggio -piova, nevichi o tiri vento- se ne va a casa. Senza contare, poi, le emozioni dei festivi passati al lavoro, il prossimo otto dicembre ad esempio, festa dell'immacolata, il momento migliore per godersi la domestica intimità dell'ufficio, quando tutti trafficano in via del Corso addobbata a festa e il poliziotto-adottato garantisce dalla sua comoda scrivania la continuità dell'ufficio. E vogliamo parlare delle festività natalizie, delle quali tutti fruiscono in blocco (dalla vigilia di Natale all'Epifania compresa) mentre il poliziotto, ogni anno, si gioca a tombola con i colleghi la festa da santificare (o il Natale o il capodanno) sperando che non esca il Capodanno perché tocca sempre preparare la statistica degli incidenti dei botti del trentuno? E vogliamo, visto che ci siamo, mettere la soddisfazione che il poliziotto prova quando, la sera del cenone, chiama la moglie che ha appena preparato la tavola per informarla che si deve trattenere per preparare la relazione su quella disgrazia avvenuta a Marcianise della quale il TG ha appena parlato? Questa e tante, tantissime emozioni ancora vi attendono, amici “civili”, accorrete in massa finché siete in tempo! Adottate un poliziotto, amici dell'Ugl – F.P. E tutto questo potrà essere vostro. E, visto che ci siete, adottate pure un sindacato un po' più incisivo e lungimirante. Con questo, a parte le adozioni, a nostro sommesso avviso, ci andate a rimettere. Dateci retta. Abbasso i tornelli, abbasso i “padroni”, abbasso i sindacati inconcludenti.
Saturno Carbone
