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martedì 26 ottobre 2010

Proteste rifiuti, Siulp: politica inefficiente, popolazione in tragedia, danni ai poliziotti mentre la camorra di arricchisce.

Roma, 25 ottobre 2010 (SRN) - «Dopo l’ennesima giornata di scontri e aggressioni ai poliziotti, a Terzigno, tra la tragedia degli abitanti e un sicuro affare per la camorra, la “monnezza” sembra diventata solo un problema di ordine pubblico e l’ennesimo conto salato che stanno pagando, come al solito, i poliziotti». Così tuona il Segretario Generale del SIULP, che oltre a ringraziare i poliziotti, che sembrano essere gli unici ad avere ancora il buon senso e la capacità professionale per arginare una protesta disperata come quella di Terzigno, si appella alla politica per risolvere quanto prima una situazione insostenibile. Venti agenti contusi e 16 mezzi, complessivamente, danneggiati: è il bilancio degli scontri in atto sul fronte antidiscarica. Nel conto vanno aggiunti anche i cinque autocompattatori bruciati, e i tre danneggiati (ansa). «È veramente avvilente constatare come sia stato necessario - continua il Segretario Generale - che si verificassero danni ingenti non solo a poliziotti, mezzi di trasporto dei rifiuti, all’intero paese e agli stessi cittadini di Terzigno oltre che all’immagine dell’Italia a livello internazionale prima che la politica decidesse di intervenire e di trovare soluzioni alternative. Nell’attesa che il Governo nazionale si ricordi di riconoscere concretamente il lavoro svolto dai colleghi impegnati in quello che può essere definito un vero e proprio scenario di guerra, auspichiamo che il Sottosegretario Bertolaso, d’intesa con le Istituzioni locali, dia una svolta definitiva per la risoluzione del problema in quella realtà per evitare guai ai cittadini e danni ai poliziotti». «Ci attendiamo - prosegue Felice Romano - che questa volta si evitino trionfalismi mediatici e si individuino, invece, risoluzioni concrete e definitive per evitare che, come al solito, gli unici che devono pagare per l’incapacità della politica siano i poliziotti, i carabinieri e tutti gli addetti al comparto sicurezza. E a tal proposito, conclude il SIULP, che il Governo si ricordi di come gli uomini e le donne delle Forze di polizia sono professionali e onnipresenti quando si tratta di stanziare le risorse per il riconoscimento alla loro attività, così come deve rammentare che il lavoro del poliziotto non può essere paragonato a quello del pubblico impiego in generale, come, invece, si sta cercando di fare con il controllo dei tornelli che vorrebbe far cessare l’attività alle 18 di ogni giorno. Ci chiediamo cosa fosse accaduto se i poliziotti, così come gli impiegati pubblici, avessero staccato di lavorare alle 18 come impone questa nuova e farneticante direttiva ministeriale. Chi avrebbe gestito la non gestione politica di Terzigno e dei rifiuti? »