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lunedì 6 settembre 2010

Mini naja: Maxi Spreco, Super Inutile.







L'occasione persa per finanziare scuola, sicurezza, sanità. L'occasione persa per formare cittadini.






Roma, 06 settembre 2010 (SRN) - Una scommessa. Non c’è altra giustificazione possibile! Per la serie: ‘ ‘volete vedere che me lo faccio approvare?’’ e tutti: ‘ma nooo…!! Con tutti i tagli che dovremmo fare alla spesa pubblica….’,‘i soldi, ma chi ce li da……’, ‘sai che polverone… secondo me, non ce la facciamo…..’ ‘ ennò, ennò…. Mini naja, anzi maxi…’ ‘naja!… naja!… naja!…’. E fu scommessa vinta! Infatti, il decreto in materia finanziaria mentre da un lato ha falcidiato letalmente la spesa pubblica colpendo praticamente tutto quello che si poteva centrare, dall’altro ha trovato ventimilioni di euro per finanziare un progetto che ha per finalità quello di “fornire le conoscenze di base riguardanti il dovere costituzionale di difesa della Patria, le attività prioritarie delle Forze armate, in particolare nelle missioni internazionali di pace a salvaguardia degli interessi nazionali, di contrasto al terrorismo internazionale e di soccorso alle popolazioni locali, di protezione dei beni culturali, paesaggistici e ambientali e quelle di concorso alla salvaguardia delle libere istituzioni, in circostanze di pubblica calamità e in altri casi di straordinaria necessità e urgenza.” (fonte: sito governo). Il ministro La Russa ha faticato nel precisare che i fondi erano già in possesso del suo Ministero. In parte forse si, ma, la notizia non è stata smentita, per gli anni 2011 e 2012 ben diecimilioni di euro saranno di rottati dalla scuola al finanziamento dei corsi di ‘cultura della pace e solidarietà internazionale’ (art. 55, co. 7 bis del decreto finanziario)! A ben leggere le finalità dell’operazione ci viene da pensare… Ci chiediamo infatti cosa voglia dire l’espressione ‘missioni internazionali di pace a salvaguardia degli interessi nazionali’: che c’è di interessante per la nazione, oltre confine (in termini di salvaguardia)? Poi, a seguire: ‘protezione dei beni culturali, paesaggistici e ambientali’. Lodevole intento, ma, visto che lo stage non dà alcuna abilitazione particolare, non sarebbe stato, forse, più utile destinare parte delle risorse a quelle associazioni e a quegli enti che, per loro ragion d’essere, svolgono quotidianamente questa attività? Inoltre: ‘concorso alla salvaguardia delle libere istituzioni, in circostanze di pubblica calamità e in altri casi di straordinaria necessità e urgenza’. Che vuol dire ‘salvaguardia delle libere istituzioni’? Quali sono?, ci piacerebbe saperlo! Avvicinare i giovani alle forze armate per costruire un rapporto con le istituzioni statali, questo sembra il messaggio di fondo. Crediamo che non sia la strada giusta. Che i giovani vivano uno scollamento dall’apparato istituzionale dello Stato è un dato di fatto. Ma la responsabilità ricade in capo a tutti coloro che, negli anni, onerati da un incarico politico-istituzionale, ne hanno assolto obblighi e funzioni con assoluto demerito, proponendo ed educando alla logica dell’interesse privato, della malversazione, dell’impunità, della corruzione. Alla stessa responsabilità soggiace chi, potendo, non solo non ha promosso iniziative di contrasto alla cattiva gestione della cosa pubblica ma ne ha addirittura legittimato la ragion d’essere. Crediamo quindi che una vera e concreta iniziativa volta alla creazione di buoni cittadini, non passi per una divisa, ma per l’adesione volontaria alla vita dello Stato e dello stato civile senza alcuna autorità che imponga un’obbedienza, ma con Istituzioni che guidino ed educhino a quel dovere di solidarietà (art. 2 della Costituzione), nonché di quello di concorrere al progresso materiale e spirituale della società (art. 4 della Costituzione), assolvendo, attraverso un ‘fare’ ed un ‘essere’ quotidiano, a quel dovere di difesa della Patria, che prevede l’art. 52 della costituzione. Gli eserciti servono. La possibilità di ricorrere ad una difesa adeguata contro una minaccia violenta di aggressione allo Stato è la garanzia di poter difendere i propri cittadini, salvaguardarne i diritti e le libertà. Ma è altro rispetto a quanto rischia di passare con questa iniziativa. E’ altro rispetto all’occasione persa di formare buoni cittadini. Bisognerebbe tenere sempre a mente che l' ‘Italia ripudia la guerra’ (art. 11 della Costituzione). Il ripudio è più di un rifiuto, è la separazione netta dalla guerra “come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (art. 11 della Costituzione). In senso costituzionale, così come vorrebbe il contemporaneo legislatore (!) sarebbe stato sicuramente più aderente al principio qeullo di finanziare progetti ‘civili’ di pace e solidarietà piuttosto che far avvicinare dei giovani alle armi (che magari non avrebbero mai visto in tutta la loro vita). Quale messaggio culturale può passare attraverso un’arma? Ventimilioni di euro per non fare nulla di concreto, se non dare quella ‘linfa vitale’ alle associazioni d’arma. Infatti i partecipanti ai corsi, oltre ad acquisire la facoltà di poter aderire alle associazioni d’arma, non ne trarranno alcun altro beneficio (nemmeno quale titolo preferenziale per i concorsi di settore)! Vorremmo interpretare quella dicitura ‘linfa vitale’…! Già cos’è che tiene in vita un’associazione? E non ci sfiora nemmeno un po’ il pensiero che gli appartenenti alle associazioni d’arma siano una buona fonte di voti… Ventimilioni di euro, di cui ben dieci tolti alla scuola. Come se non fosse abbastanza il dissesto arrecato al sistema scolasti dall’attuale governo, la cui estrazione certo non facilita l’elaborazione di riforme scolastiche fatte per i cittadini che non vivono di sicurezza privata, di sanità privata e di scuole private…. !!! Ventimilioni di euro che avrebbero fatto comodo agli studenti di ogni età, se inseriti in un progetto di formazione per futuri buoni cittadini, che oggi crescono sperando di cogliere l’occasione della notorietà, del programma in televisione e, al massimo, di vedersi regalata una casa da sconosciuti!!!! Ventimilioni di euro negati alle forze dell’ordine, che ogni giorno presidiano e difendono i valori costituzionali e democratici del paese. Ventimilioni di euro negati ai cittadini, che hanno visto abbattuta la spesa per l’assistenza sanitaria. Ventimilioni di euro, poco per un bilancio statale, inammissibile per l’Italia.